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Traduzioni letterarie: come tradurre un libro

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작성자 Ernesto
댓글 0건 조회 15회 작성일 25-03-02 04:14

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Raggiungere l'obiettivo principale della traduzione – creare, cioè, una particolare immagine per il lettore – è un compito piuttosto impegnativo. Pertanto, una traduzione letteraria potrebbe comportare alcune deroghe rispetto alle regole standard. Una traduzione letterale non può rispecchiare la profondità e il significato integrale dell'opera letteraria.

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L’autore può altresì pretendere che l’opera non sia deformata o usata in modi che alterino il suo pensiero o tradiscano intenzioni e qualità della creazione. Sotto il profilo soggettivo, il diritto d’autore conferisce al creatore di un’opera la forza di pretendere un compenso economico (diritti patrimoniali) per l’utilizzo della medesima e il rispetto di alcuni diritti morali, in quanto «padre» della creazione stessa. Sotto il profilo oggettivo, il diritto d’autore rientra nella sfera della tutela della proprietà, in questo caso intellettuale, e in quella della protezione della personalità e dell’identità dell’autore. Non appena verremo a conoscenza delle tue esigenze, ti forniremo un preventivo accurato entro un’ora. Successivamente partiremo con la ricerca del traduttore letterario che più si addice alle tue esigenze.

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Fare esperienza di qualcosa [in questo caso, del linguaggio] significa che qualcosa per noi accade, che ci incontra, ci sopraggiunge, ci sconvolge e trasforma (Heidegger 1973, 127). Essere esperti conoscitori del corpus delle opere dell'autore che si sta traducendo agevola senza dubbio il traduttore poiché, in questo modo, sarà in grado di rendere in maniera precisa gli eventuali riferimenti ad altre opere o a temi ricorrenti. E non solo parlarne e scriverne, ma persino "metterlo a tema", farne la propria questione centrale, articolarlo, indagarlo, mandarlo in circolazione e sperare così di trovare degli interlocutori.

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Per eseguirla al meglio è infatti fondamentale possedere una profonda sensibilità estetica, una particolare abilità nel cogliere le sfumature di significato e nel rendere la potenza espressiva e comunicativa del linguaggio dell’opera. Ecco perché, per far fronte a questo tipo di traduzione, il traduttore letterario è spesso un professionista con anni di esperienza alle spalle in questo settore e con competenze di scrittura avanzate. I nostri traduttori specializzati in traduzioni letterarie sono spesso a loro volta giornalisti o scrittori con la passione per la letteratura, le lingue e con una innata capacità di oltrepassare le barriere culturali. In definitiva, gli studi sulla traduzione vertono sempre più sull’aspetto culturale e sull’atto di mediazione e negoziazione in essa implicito, esattamente come avviene per la glottodidattica. Ciò mette in luce la necessità di stimolare lo sviluppo di una certa consapevolezza sia della cultura italiana, sia di quella materna dello studente; e dunque l’esigenza di creare una vera competenza comunicativa interculturale. I materiali a disposizione devono essere dizionari bilingui, monolingui, enciclopedici; repertori di citazioni e un computer collegato ad Internet.

In virtù del partenariato di ATLAS (Association pour la promotion de la traduction littéraire), il vincitore della sezione giovani traduttori vince anche una residenza di traduzione di un mese presso il Collège international des traducteurs littéraires (CITL) ad Arles. Nel 2018, anno dell’XI edizione, è stata premiata Donata Berra per la traduzione di La guerra invernale nel Tibet (Adelphi, 2017) di Friedrich Dürrenmatt. La sezione esordienti è stata vinta da Daria Biagi per la traduzione di Materia prima (L’Orma, 2017) di Jörg Fauser. Il traduttore che ha vinto la prima edizione del 2007 è stato Bruno Ventavoli per La ballata di Iza (Einaudi, 2006) di Magda Szabó. È un compito molto arduo e per nulla facile, che richiede anni di studio ma soprattutto di esperienza.

Si tratta, ancora, di stare in quel rapporto di "intima distanza" nel quale l’altro  vive in noi pur lasciandoci liberi di vivere la nostra vita e di compiere le nostre scelte. Gioco di presenza-assenza, in cui Sehnsucht e Begehren, nostalgia e desiderio, giocano un ruolo fondamentale. Jakobson ha questo bellissimo concetto di dominante del testo, bisogna parlare anche di dominante della traduzione. Se una persona oggi legge Achmatova in italiano, secondo me, l’unico motivo per cui lo fa è perché vuole conoscere come scriveva Achmatova in russo e non gliene importa nulla del traduttore, e quindi è giusto dare una traduzione filologica con note. Se invece uno legge un best seller russo che esce oggi e dopodomani sarà dimenticato, un page turner come dicono gli americani, che va bene per la spiaggia, che deve entrare da un orecchio e uscire dall’altro, allora tutto va bene. A quel punto il traduttore può mettersi completamente in mezzo, filtrare, rifare i giochi di parole, ricreare le barzellette che non fanno ridere se tradotte ma crearne di nuove in italiano, è lecita qualsiasi cosa perché la dominante non è più l’aspetto filologico ma è semplicemente l’intrattenimento nel senso più brutto del termine.

È quindi importante che il traduttore sappia "sentire" tutti gli elementi estetici del testo e li sappia poi "far sentire" al lettore nella sua lingua. Dopo un certo numero di traduzioni di testi caratterizzati dallo stesso stile, http://spectr-sb116.ru/user/ashcase96/ è particolarmente efficace utilizzare la cosiddetta retroversione, cioè la traduzione dalla L1 alla LS, naturalmente solo a scopo didattico e per testi molto brevi. Sono praticamente esercizi di scrittura mirati all’uso attivo di alcuni elementi dello stile; si veda ad esempio l’uso del condizionale, della forma passiva e impersonale e della paratassi nello stile giornalistico. La parte relativa alla traduzione "tecnica" illustra come si possa partire dalle esigenze concrete degli studenti per formare una competenza linguistica solida in certi ambiti professionali o scientifici, nonché la capacità di consultare risorse online o biblioteche specializzate.

  • Sotto il profilo soggettivo, il diritto d’autore conferisce al creatore di un’opera la forza di pretendere un compenso economico (diritti patrimoniali) per l’utilizzo della medesima e il rispetto di alcuni diritti morali, in quanto «padre» della creazione stessa.
  • "Le fiabe rumene della mìa infanzia a un certo punto si sono tradotte in tedesco nel mio inconscio".
  • I termini di decadenza dei diritti, al di là del termine generale di 70 anni dalla morte dell’autore, possono subire prolungamenti o eccezioni.
  • Traduzione non è una parola univoca e questo saggio intende fornire un breve excursus su cosa veramente sia, con particolare attenzione al ruolo del traduttore e all’attuale stato di riconoscimento del suo mestiere.


La complessità di questo tipo di traduzione riguarda la presenza del linguaggio iconico come componente e vincolo testuale negli albi illustrati e il trattamento dei riferimenti culturali e intertestuali in relazione alle abilità cognitive e alla maturità emotiva dei lettori. Anche in questo caso i laboratori di traduzione sono il baricentro del corso (dall’inglese, francese, spagnolo, tedesco) corredati da un seminario introduttivo che illustra la produzione attuale divisa per fasce d’età e un seminario conclusivo dedicato alla traduzione delle filastrocche e giochi di parole tenuto da Franco Nasi. Nella traduzione di questi testi è fondamentale saper cogliere nel testo di partenza gli aspetti musicali e ritmici e cercare poi di trovare delle modalità nella lingua di arrivo che permettano di restituire in qualche modo quella complementarietà fra forma e contenuto che è essenziale in un qualsiasi testo letterario. Naturalmente anche in questo caso è previsto un incontro finale con editor e editori e la possibilità di partecipare a selezioni. Quando i traduttori hanno a che fare con complesse traduzione letterarie, devono anzitutto fare uno studio approfondito delle peculiarità della lingua, dei costumi e delle tradizioni del tempo storico in cui fu scritta l’opera.

Gli studi su manuali tradotti e l’analisi di alcuni sistemi di controllo della qualità diffusi in ambito professionale dimostrano però una propensione limitata a sfruttare nella prassi i risultati delle ricerche sulla traduzione, anche a causa di una mancata attenzione agli aspetti culturali. Il divario tra teoria e pratica, conseguenza di fattori strutturali e organizzativi, potrebbe essere ridotto se la ricerca contribuisse allo sviluppo di sistemi di documentazione tecnica e di controllo della qualità traduttiva basati su criteri validi. La traduzione in ambito letterario rappresenta un lavoro complesso e, per certi aspetti, controverso. Questo tipo di traduzione, infatti, è costantemente al centro di diatribe tra i traduttori e gli scrittori.

La traduzione letteraria è essenziale per rendere la letteratura mondiale accessibile a un pubblico globale e per preservare e diffondere la diversità culturale. Ecco, i traduttori sono coloro che comunicano il modo concreto di dire il senso nella propria lingua e non la considerano un puro mezzo accidentale, essi sono dunque al crocevia del valore di un testo. Per questo ha un senso occuparsi della loro formazione dandole una casa e uno spazio aperto di incontro. Si tratta di un fatto che è divenuto via via sempre più chiaro agli occhi di tutti e che ha fatto sì che nella cultura italiana l’attenzione per i libri tradotti e la traduzione sia progressivamente cresciuta diventando argomento interessante non solo nella quotidianità editoriale ma ad esempio anche per la ricerca e la formazione. L'autore originale di un'opera letteraria ha sia i diritti morali che i diritti economici sulla sua opera. Questi diritti durano per tutta la vita dell'autore e per 70 anni dopo la sua morte.

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